Privacy

PRIVACY - Gente, "Per prevenire gli abusi, i genitori chiedono telecamere obbligatorie negli asili. È possibile? ".

Scritto da Avv. Salvatore Frattallone. Pubblicato in Privacy

Gente, settimanale, n° 14 del 12.04.2016, articolo dell'Avv. Salvatore Frattallone

Per prevenire gli abusi, i genitori chiedono telecamere obbligatorie negli asili. È possibile? Dopo gli ultimi casi di maltrattamenti nei nidi e nelle materne, madri e padri invocano controlli fissi più serrati. Che cosa dice la legge in proposito? Risponde Salvatore Frattallone, Avvocato penalista del Foro di Padova, esperto di privacy. 

(in Gente, settimanale, n° 14 del 12.04.2016, Domande e risposte d'attualità)

Sono sempre più frequenti i casi di denunce e querele sporte da genitori contro maestre e operatori scolastici. In questi casi, l'autorità giudiziaria può procedere installando telecamere, ossia compiendo un'intercettazione ambientale, al fine di smascherare i colpevoli. I privati però non possono mai installare telecamere per vedere cosa accade a scuola, tantomeno è lecito mettere registratori in tasca ai propri figli. Nel caso ci sia il sospetto di un abuso e non si riesca a rintracciare il responsabile, si può chiedere l'intervento del garante della privacy che, previa supervisione caso per caso, dà l'autorizzazione a installare dei dispositivi di videosorveglianza o la nega. Le webcam vanno però utilizzate solo quando sia davvero necessario, non solo per controllare che cosa accade a scuola. Sono infatti strumenti molto invasivi che possono incidere sulla libertà di insegnamento ma anche ingenerare nel minore, sin dai primi anni di vita, la percezione che sia normale essere sorvegliati. Reputo però che le scuole stesse dovrebbero essere più propense a far entrare le telecamere in classe anche per "smontare" accuse infondate. Ma non esiste una legge che autorizzi questo tipo di trattamento e molti quesiti rimangono aperti: chi visionerebbe le immagini acquisite e per quanto tempo rimarrebbero fruibili? In questi casi le misure di sicurezza andrebbero comunque anche a tutela dei lavoratori. 

 

Tags: salvatore frattallone, Frattallone & Partners Law Firm, Padova, consiglio nazionale forense, Procura della Repubblica, divieto di avvicinamento, commissione pari opportunità regione veneto, Antonello Sini, staling, Conselve, Commissione Europea, igiene e sicurezza sanitaria, misure urgenti di contenimento del contagio, direttiva ai prefetti Viminale, evitare ogni spostamento, volontario, vigilato, quarantena, necessità, motivi gravi indifferibili, autocertificazione , a piedi, in bici, passeggiata con il cane, attività sportiva o motoria all’aperto, distanza di almeno 1 metro , reato di epidemia, art. 438 e 452 c.p., pubblico ufficiale

Stampa