Resp. sanitaria

RESP. SANITARIA - StarBene, "Hanno legato mio padre al letto".

Scritto da Avv. Salvatore Frattallone. Pubblicato in RESPONSABILITÀ SANITARIA

StarBene n° 22 del 16.05.2017 - Articolo dell'Avv. Salvatore Frattallone LL.M.

L'ho trovato immobilizzato e sedato nella struttura dove è ricoverato. Mi hanno detto che era molto agitato e volevano evitare che si strappasse la flebo. É legale quello che hanno fatto?

(da Starbene n° 22 del 16.05.2017, rubrica: Sportello dei diritti del paziente, pag. 12)

«La contenzione fisica è una misura temporanea ed eccezionale, messa in atto con mezzi meccanici che limitano la capacità di movimento volontario di una persona assistita. Tali misure non sono illegali, poiché sono considerate appropriate se c'è un pericolo grave e immediato per l’incolumità fisica del paziente», spiega Salvatore Frattallone, Avvocato LL.M. del Foro di Padova. «La contenzione deve però costituire un rimedio estremo e, se risulta del tutto ingiustificata, diventa una condotta perseguibile penalmente (ex art. 571 del Codice Penale).

É invece legale se il paziente è in grado di intendere e volere, anche se per brevi intervalli di tempo, e rilascia il suo consenso informato scritto perché sia effettuata. Oppure se c’è il consenso di un tutore, perché il paziente è legalmente interdetto. Diversa la situazione, invece, se il malato è incapace: in questo caso il medico ha l’obbligo di intervenire anche senza il suo consenso, al fine di evitargli danni più gravi (come quelli derivanti da cadute dal letto) e la condotta diventa non punibile perché dettata da uno stato di necessità (art. 54 c.p.). Nonostante ciò, la prescrizione medica della contenzione fisica dev'essere sempre motivata in modo circostanziato, prevedendone la durata temporanea (o la sua rivalutazione dopo una verifica), nonché precise modalità da utilizzare per effettuarla».

 

 

Stampa