Privacy

PRIVACY - Videosorveglianza e rapporti di lavoro.

Prescrizioni del Garante [art. 154, 1 c) del Codice] - 08 aprile 2010

Le regole stabilte dal Garante privacy nel 2010 per videosorveglianza e rapporti di lavoro

4.1. Nelle attività di sorveglianza occorre rispettare il divieto di controllo a distanza dell'attività lavorativa, pertanto è vietata l'installazione di 
apparecchiature specificatamente preordinate alla predetta finalità: non devono quindi essere effettuate riprese al fine di verificare l'osservanza
dei doveri di diligenza stabiliti per il rispetto dell'orario di lavoro e la correttezza nell'esecuzione della prestazione lavorativa (ad es. orientando 
la telecamera sul badge).
Vanno poi osservate le garanzie previste in materia di lavoro quando la videosorveglianza è resa necessaria da esigenze 
organizzative o produttive, ovvero è richiesta per la sicurezza del lavoro: in tali casi,

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PRIVACY - Profilazione di clientela e notifica preventiva al Garante.

La tematica della profilazione dei dati personali degli interessati è molto delicata perchè involge più aspetti: quello della necessità della notifica telematica preventiva al Garante, ma anche quelli di un'idonea informativa sul punto e del conferimento di uno specifico consenso.
Inoltre va rispettato un termine massimo di conservazione dei dati oggetto della profilazione.

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PRIVACY - Sentenze ex art. 152 D.L.vo 196/03 e impugnazione.

Cassazione civile, Sez. Un., 15/25.02.2011, n° 4617

La questione affrontata dalle Sezioni Unite attiene ai limiti per ricorrere in via immediata per Cassazione avverso le sentenze emesse dall'A.G.O. ex art. 152 D.L.vo 196/03, a seguito di procedimento per violazione delle regole che presiedono alla protezione dei dati personali: non sempre la pronuncia di primo grado è ricorribile direttamente  in Cassazione.
L'impugnazione di un provvedimento giurisdizionale - si è infatti stabilito - dev'essere proposta nelle forme previste dalla legge per la domanda così come è stata qualificata dal Giudice a quo
(a prescindere dalla correttezza di tale qualificazione, che se correttamente motivata non è censurabile in sede Cassazione), e non come le parti ritengano che debba essere inquadrata.

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PRIVACY - Videoriprese, controlli difensivi e patrimonio aziendale.

Cassazione penale, Sez. V, 18.03/01.06.2010, n° 20722

Controlli privacy "a distanza" sui lavoratori.
Lo Statuto dei lavoratori richiede un accordo sindacale.
Ma non vieta i cd. "controlli difensivi" sul patrimonio aziendale pregiudicato da azioni delittuose commesse da chiunque, anche da un dipendente durante l'orario di lavoro.
Lo Statuto dei lavoratori, dunque, riconosce garanzie che non si traducono in una protezione per il lavoratore infedele.
La prova video con una telecamera occulta non è acquisita mediante violazione di un divieto di legge (art. 4 L. n° 300/70).

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PRIVACY - Interferenze illecite nella vita privata e ostacoli alla visione.

Cassazione penale, Sezione V, 11.12.2009 n° 47165

La S.C. è tornata a pronunciarsi in materia di videoregistrazioni.
In particolare, di quelle effettuate nelle pertinenze dell'altrui domicilio dall'esterno.
Niente delitto d'interferenze illecite nella vita privata, per aver eseguito le riprese ai figlie dei vicini di casa mentre giocavano nel giardino confinante, se la visione era possibile ad occhio nudo.
La questione presuppone, in fatto, l'accertamento dell'esistenza di preclusioni all'altrui ripresa, poiché viceversa, la sfera privata non può ritenersi attinta dalla captazione d'immagini attuata senza dover ricorrere ad «accorgimenti volti a superare infissi, recinzioni» e ogni altro ostacolo (tendaggi, alberi o cespugli folti, o steccati) che precluderebbe «naturalmente la visione».

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