Resp. sanitaria

RESP. SANITARIA - StarBene, "Sono di nuovo mamma dopo la sterilizzazione".

Scritto da Avv. Salvatore Frattallone. Pubblicato in RESPONSABILITÀ SANITARIA

StarBene n° 19 del 25.04.2017 - Articolo dell'Avv. Salvatore Frattallone LL.M.

Avuto il quarto figlio ho deciso di farmi "chiudere" le tube. Ma due anni dopo sono rimasta di nuovo incinta. I medici non mi avevano avvisata del rischio. Faccio causa?

(da Starbene n° 19 del 25.04.2017, rubrica: Sportello dei diritti del paziente, pag. 10)

«Puoi fare causa perchè non sei stata ben informata sui possibili esiti dell'intervento. Quando una donna sceglie di ricorrere alla sterilizzazione (o 'legatura tubarica') deve ricevere tutte le informazioni circa le modalità e i rischi connessi a questa scelta contraccettiva, almeno 30 giorni prima di sottoscrivere il consenso informato, in modo che possa valutarne attetamente tutti i risvolti», spiega Salvatore Frattallone, Avvocato LL.M. del Foro di Padova. «Infatti,

nella dichiarazione di consenso devono essere indicati tutti i possibili metodi di contraccezione reversibili e alternativi alla legatura tubarica, le procedure di sterilizzazione oggi disponibili (con i rispettivi vantaggi, svantaggi e possibili complicanze), la 'tendenziale reversibilità' della procedura e l'informazione che la sterilizzazione tubarica non offre protezione dalle malattie a trasmissione sessuale. Infine, la possibilità della riapertura spontanea delle tube, con conseguente rischio di una successiva gravidanza, come è capitato nel tuo caso. Un consenso informato che sia carente anche solo di alcune di queste informazioni fa insorgere la responsabilità civile del medico e della struttura sanitaria nella quale ha operato. Puoi quindi agire in giudizio per ottenere il risarcimento dei danni subiti». 

 

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