Resp. sanitaria

RESPONSABILITÀ SANITARIA - Starbene, "Vado in USA e devo portarmi dei farmaci: ci sono dei limiti?".

Scritto da Avv. Salvatore Frattallone. Pubblicato in RESPONSABILITÀ SANITARIA

StarBene n° 20 del 20 maggio 2016

Nei prossimi mesi sarò negli Stati Uniti per lavoro, ma sono in terapia con un ansiolitico e un antidepressivo? Posso portarmeli dall’Italia e se sì, quali regole devo seguire per non avere dei problemi?

(in Starbene, n° 20 del 09.05.2016, Sportello dei diritti del paziente) 

«Negli Stati Uniti, l’importazione dei farmaci che possono dare assuefazione, come tranquillanti, sonniferi, antidepressivi o alcuni medicinali per la tosse, è sottoposta a una ferrea disciplina», spiega Salvatore Frattallone, Avvocato del Foro di Padova. «In aeroporto devi dichiarare tutti alla dogana. Ogni farmaco deve essere confezionato nella scatola originale (nuova).

Devi avere la prescrizione del medico in inglese che spiega la tua grave condizione di salute (“serious condition”), le ragioni per le quali devi prendere quel tipo di medicinali, che non c'é una terapia alternativa disponibile negli USA e che i farmaci che assumi non rappresentano un irragionevole rischio per te. Puoi trasportare il numero di dosi che ti permette di seguire le cure solo per la durata della trasferta, e per non più di 90 giorni. Dopo, puoi farti inviare i farmaci per posta o con corriere. Assieme alla copia del visto e del passaporto, devi allegare la documentazione attestante che la spedizione è per uso personale: lettera del tuo medico con copia della prescrizione in inglese. I farmaci inviati per posta negli States possono rimanere in dogana per accertamenti anche un mese. Spediscili con largo anticipo». 

 

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