Ord. forense

ORD. FORENSE - Riforma forense, il presidente della Repubblica ha promulgato la nuova legge professionale.

Scritto da Avv. Salvatore Frattallone. Pubblicato in Ordinamento forense

riforma forense

Riforma forense, il presidente della Repubblica ha promulgato la nuova legge professionale
(Newsletter n° 121, 08.01.2013, C.N.F.)

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha firmato il 31 dicembre scorso la legge forense, approvata dal Parlamento in via definitiva lo scorso 21 dicembre.
Il provvedimento è ora alla firma del guardasigilli, a seguito della quale sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, data a partire dalla quale, dopo i 15 giorni di vacatio legis, scatteranno i termini per dare piena attuazione alle nuove norme.
In linea generale spetterà al ministero della giustizia, previo parere del Cnf - sentiti i consigli dell’Ordine e le associazioni maggiormente rappresentative - e della Cassa forense nelle materia di competenza, adottare i regolamenti attuativi entro due anni dall’entrata in vigore della legge.

Si tratta di disciplinare, tra l’altro:
-le regole per pubblicazione e trasparenza codice deontologico
-la individuazione professioni ammesse alle associazioni multidisciplinari
-le modalità per il conseguimento del titolo di specialista, all’esito di percorsi formativi o comprovata esperienza professionale
-la fissazione dei nuovi parametri per la determinazione del compenso
-le modalità di elezione dei consiglieri dell’Ordine
-le modalità per costituire camere arbitrali, di conciliazione e organismi di risoluzione alternativa delle controversie
-le modalità di svolgimento del tirocinio/controllo/interruzione/validità in paesi Ue
- l’istituzione, i contenuti formativi e le condizioni di frequenza dei corsi di formazione per l’accesso alla professione
- il praticantato presso gli uffici giudiziari
Integrazioni e correttivi potranno essere adottati dal ministro della giustizia entro 4 anni dall’entrata in vigore dell’ultimo regolamento.

 

La legge chiama in causa anche il Cnf, che dovrà disciplinare con propri atti, tra l’altro:
- la materia della formazione continua
- l’istituzione ed il funzionamento della Scuola superiore dell’avvocatura
- l’istituzione di un osservatorio permanente sull’esercizio della giurisdizione
- l’istituzione dell’elenco delle associazioni specialistiche maggiormente rappresentative
- le regole per la elezione ai consigli distrettuali di disciplina
- il procedimento disciplinare davanti ai Consigli distrettuali di disciplina
- il codice deontologico (entro un anno dall’entrata in vigore)
- le modalità di accesso allo sportello del cittadino.

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