Ord. forense

ORD. FORENSE - Oua, il Governo mina la riforma forense e la macchina giudiziaria, altro che lobby degli Avvocati.

sbeffeggiare
(da www.mondoprofessionisti.it, newsletter n° 155 del 05.09.13)

Il ministro di Giustizia non dialoga e da mesi assistiamo a un’aggressione al sistema giustizia e all’avvocatura: la delega sulle società professionali scaduta, i nuovi parametri forensi in alto mare, la richiesta di una proroga per razionalizzare la geografia giudiziaria disattesa. Il disagio è oltre i livelli di guardia”.
Questa l’opinione di Nicola Marino, presidente Oua, alla vigilia della Giunta, che si riunirà in forma straordinaria domani a Roma.
Geografia giudiziaria, nuovi parametri e delega scaduta sulle società professionali (…ecc) gli elementi di scontro.
Fissata per il 13 settembre prossimo, a Roma, l’Assemblea nazionale dei delegati con la partecipazione del Cnf, degli Ordini e delle Associazioni.

Marino ricorda che già a fine agosto l’organismo rappresentativo dell’avvocatura ha denunciato la gravità dell’atteggiamento del Governo: «L’Esecutivo ha volontariamente fatto scadere la delega contenuta nella legge forense sulle società tra professionisti, consentendo, così, che uno degli snodi strategici della nuova riforma fosse depotenziato.
L’obiettivo, evidentemente, è riportare indietro le lancetta alla legge Monti, così da consentire ciò che gli avvocati non vogliono, cioè la possibilità che entrino soci di capitali (anche di dubbia provenienza) negli studi legali. Una prima picconata a una legge attesa da oltre 70 anni…ma non basta: i nuovi parametri dei compensi, quelli vigenti sono da fame, sono in alto mare, tutto ciò nonostante lo stesso precedente Ministro, Paola Severino (che li aveva approvati), ne avesse ipotizzato una forte modifica, trovando un accordo con l’Oua e le altre associazioni forensi. Bene, ad oggi nulla di fatto, tutto a danno oltretutto degli avvocati più esposti e più giovani. Ed è tutto fermo anche su molti altri campi di applicazione della riforma.
Un evidente ostruzionismo che mina le basi stesse di un provvedimento votato dal Parlamento e che dimostra quanto l’avvocatura sia ben lungi dall’essere una lobby.
Infine – conclude Marino – la vergognosa questione della geografia giudiziaria, applicata a macchia di leopardo, con l’emanazione non di una proroga generale, ma con interventi ad hoc, oltre 42 decreti correttivi (se non aumenteranno ancora in questi giorni), che creeranno ulteriore incertezza e confusione in tutti gli uffici giudiziari, oltre a notevoli ritardi nei processi.
La giustizia italiana va incontro al caos, a sprechi di risorse e di strutture ingenti e a risparmi risibili.
Il Ministro, anche in questo caso, si fa beffa non solo degli avvocati, che hanno inviato decine di richieste di confronto e molteplici proposte, ma anche delle istanze di rinvio contenute nell’ordine nel giorno approvato dal Parlamento e in un ddl sempre in tal senso licenziato dalla Commissione Giustizia del Senato e in attesa di essere discusso in aula. Venerdì 13 settembre l’Assemblea dell’Oua (con Cnf, Ordini e Associazioni) prenderà in considerazione questa situazione, anche perché nella categoria, ma anche tra i cittadini e le comunità colpite dai tagli, il disagio è oltre i livelli di guardia».

 

Stampa Email

I più letti