Resp. sanitaria

RESP. SANITARIA - StarBene, "Temo che mia figlia possa farsi del male".

StarBene n° 9 del 14.02.2017 - Articolo dell'Avv. Salvatore Frattallone LL.M.

È in cura in un reparto di psichiatria per depressione grave con tendenza all'autolesionismo. Chi è responsabile della sua incolumità?  

(da StarBene n° 9 del 14.02.2017, rubrica: Sportello dei diritti del paziente, pag. 9)

«Lo psichiatra della struttura sanitaria che ha in cura tua figlia, perché è titolare di una ‘posizione di garanzia’ nei confronti della paziente: se sussiste un rischio concreto di condotte autolesive, per legge ha l’obbligo di mettere in atto specifiche cautele», spiega Salvatore Frattallone, Avvocato del Foro di Padova. «La stessa responsabilità è a suo carico anche se la paziente, come nel caso di tua figlia, non è sottoposta a ricovero coatto:

è sufficiente che l’anamnesi e la diagnosi di accettazione abbiano reso evidente un rischio di suicidarsi o comunque di atti autolesionistici. In questo caso, lo psichiatra è tenuto a impedire che la paziente possa allontanarsi dalla stanza in cui è ricoverata. Se non lo fa e succede qualcosa, gli viene attribuita una condotta colposa e non generica, proprio perché non ha adottato misure di protezione adeguate. Infatti, per un soggetto ad alto rischio come tua figlia, le linee-guida più accreditate in psichiatria prevedono come assolutamente necessaria, oltre agli interventi farmacologici, un’assistenza e sorveglianza della paziente 24 ore su 24. In caso di suicidio, il medico quindi può essere chiamato a rispondere in sede penale di omicidio colposo, dovuto alla sua superficialità e negligenza e alla violazione delle regole tecniche previste nelle linee guida”.

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