Risponde l’Avvocato Salvatore Frattallone, del Foro di Padova, Roma (www.frattallone.it)
«Non completamente: le sigarette sono diventate off-limits se ti trovi a fumare in una delle ‘pertinenze esterne’ dei presidi ospedalieri pediatrici o dei singoli reparti pediatrici, ginecologici, di ostetricia e neonatologia, come pure nelle relative aree all’aperto delle strutture universitarie ospedaliere e degli IRCCS (gli ‘Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, molti dei quali sono privati.
Ma il 2 febbraio 2016 è entrato in vigore il D.L.vo n° 6/2016, che ha recepito la Direttiva europea 2014/40/UE con cui é stato proibito fumare anche nei giardini, nei vialetti, nelle terrazze, nei solarium, etc., di ‘alcune’ strutture sanitarie o dei loro reparti.
Il divieto di fumo quindi non vige quindi – paradossalmente – nelle aree esterne degli ospedali e quindi non è prevista l’applicazione della sanzione amministrativa da € 50,00 a € 500,00 (prevista a carico di coloro che fumano in aree non espressamente riservate ai fumatori). Se però getti il mozzicone al suolo, nelle acque o negli scarichi, può comunque esserti inflitta una multa, che può giungere fino a € 300,00 (nuovo art. 232-bis del D.L.vo n° 152/2006, modificato dalla legge n° 221/2015). Nella stessa ottica di contrasto al tabagismo, la legge impedisce ora di fumare anche a chi guida autoveicoli (anche in sosta a motore spento) e ai loro trasportati, se c’è la presenza di minorenni o di donne incinta, questo per tutelare soggetti fragili dai rischi del fumo passivo».