INTERNATIONAL TRADE - Roma, convegno 05.11.2015 "Mediterraneo, Europa e Canale di Suez"

L'Avv. Salvatore Frattallone ha partecipato, nel pomeriggio del 05.11.2015, al Convegno "MEDITERRANEO, EUROPA E CANALE DI SUEZ", tenutosi a Roma, nella raffinata Sala Conferenze attigua alla Club House del Circolo Antico Tiro a Volo ai Parioli. Sono intervenuti all'interessante happening: S.E. Amb. Amr Helmy, Ambasciatore in Italia della Repubblica Araba d'Egitto; S.E. Amb. Francesco Maria Greco, Ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede; la Dott.ssa Carmen La Sorella, Giornalista; l'On. Pietro Folena, Pres. Ass.ne Metamorfosi; il Sen. Aldo Biagio, Comitato per le questioni degli italiani all'estero; il Prof. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele, Pres. Terzo Pilastro. Il Convegno ha costituito un'importante occasione per rinsaldare le relazioni commerciali tra i due Stati e ha rappresentato anche il momento per la presentazione, in anteprima, della Mostra "L'Europa e il canale di Suez", illustrata dal curatore, Dott. Giovanni Cipriani.


Il primo disegno di una comunicazione diretta fra il Mediterraneo e il Mar Rosso, mediante il taglio dell’istmo di Suez, fu ideato, nei primi anni del XVI sec., dai veneziani della Serenissima Repubblica. Tra gli italiani illustri che consentirono l'ideazione e la realizzazione dell'imponente opera idraulica (il canale misura ben 161 km di lunghezza, dalla città di Suez, in arabo as-Suwais, sino a Porto Said, all'opposto imbocco settentrionale) - che ancora oggi è il baricentro del traffico commerciale tra Africa, Europa, Arabia e Indie - sono stati ricordati l'Ing. Luigi Edoardo Gioia, che diresse come tecnico i lavori più importanti del canale di Suez (fu anche il Segretario Generale della Compagnia per il Canale di Suez e che rimase poi a rappresentare l'Italia nella Commissione internazionale) e l'Ing. Luigi Negrèlli di Moldelba, di Fiera di Primiero (Trento), che fu nominato cavaliere dell'Impero austroungarico nel 1849 e studiò la costruzione del Canale (realizzato solo dopo la sua morte, dal francese F.-M. de Lesseps, sulla base dei suoi progetti). Il Canale di Suez fu inaugurato nel 1869. Questo il discorso rivolto in lingua inglese dall'Ambasciatore d'Egitto in Italia: 
"Eccellenze, Signore e Signori, desidero ringraziare vivamente per quest'opportunità di rivolgermi a Loro in un incontro così entusiasmante. Il mondo è sempre più globalizzato, ma mentre siamo sempre più concentrati sugli accordi globali, occorre ricordare che sono le situazioni locali a rimanere centrali e trategiche per avere successo. Come è noto, il Canale di Suez è un canale d'acqua artificiale che attraversa da sud a nord l'area di Suez in Egitto, per collegare il Mar Mediterraneo al Mar Rosso. Rappresenta il percorso più breve tra l'Europa e gli Oceani Indiano e Pacifico ed è uno dei più utilizzati e trafficati canali per l'attraversamento delle navi. Il Canale di Suez fu aperto quasi 150 anni fa e attualmente costituisce il 7% del traffico via mare: quindi è una delle vie più importanti d'ingresso della valuta straniera. Nell'agosto di quest'anno è stato inaugurato un nuovo progetto, che ha lo scopo di espandere il Canale esistente per ottimizzarne i benefici, raddoppiare il bacino d'acqua per facilitare il traffico nelle due direzioni, minimizzando i tempi di attesa per il transito delle navi. E' importante rilevare che si tratta del primo progetto di espansione dalla creazione del Canale. Gli obiettivi di tale progetto includonoml'attrazione di un maggior numero di valute straniere per l'economia egiziana, che aumenti la capacità del canale esistente, diminuisca il tempo di attesa per le navi costiere e si renda più attrattivo per gli armatori, incrementi il numero di navi in grado di sostenere giornalmente, in modo da riuscire ad assolvere alle aspettative di crescita del commercio a livello mondiale. Oltre all'espansione del Canale esistente, esiste un progetto governativo per costruire la zona di sviluppo economico di Suez entro il 2030, che dovrà avere un forte impatto sull'economia egiziana, portandola a divenire un centro logistico internazionale. Tale schema creerà anche più opportunità di posti di lavoro per la zona del canale, il Sinai, e per i governatorati limitrofi aumenterà l'urbanizzazione, ottimizzando la competitività del canale. Ciò detto, il progetto di espansione potrà avere un positivo impatto non solo sull'economia egiziana ma anche sul flusso della navigazione marittima internazionale nell'intera regione mediterranea, inclusi i porti italiani di Genova e di Napoli, l'organizzazione internazionale del commercio (WTO) prevede un 4% di aumento degli scambi commerciali entro quest'anno. L'utilizzo del canale è strettamente correlato con la crescita del dato commerciale mondiale. Di tutto ciò si avvantaggeranno anche molte compagnie multinazionali, come l'ENI, laddove il raddoppio del Canale porterà molto probabilmente benefici per il gas nel Mediterraneo. Per quanto riguarda il secondo importante evento che l'Egitto ha vissuto quest'anno c'è la grande scoperta di un immenso giacimento di gas da parte dell'Eni nelle acque egiziane: si tratta di qualcosa che rilancerà l'alleanza strategica fra Egitto e Italia, oltre a modificare la mappa energetica del Mediterraneo. ENI opera in Egitto del 1954 ed è il principale produttore di idrocarburi in Egitto. La scoperta del gas è un fatto storico, non solo per le dimensioni del giacimento, ma anche da un punto di vista scientifico, in quanto si tratta della scoperta di un asset di qualità eccellente. Le caratteristiche qualitative del gas la sua prossimità con la costa e le infrastrutture esistenti ne rendono relativamente facile ed economico lo sviluppo. Data la dimensione del ritrovamento, il giacimento soddisferà per decenni la domanda crescente di gas in Egitto e, una volta avviata nella piena implementazione, renderà l'Egitto da importatore a nazione energicamente autosufficiente. Per favorire questo sviluppo così dinamico, l'ambasciata è al lavoro con la diplomazia italiana per preparare la visita prevista per il prossimo gennaio del ministro dello sviluppo economico Federica Guidi, che sarà accompagnata da una delegazione che includerà i presidenti dei maggiori gruppi di affari italiani ed istituzioni economiche per esplorare le più ampie opportunità di investimenti in Egitto. Vorrei anche esprimere il mio apprezzamento per il livello delle relazioni economiche bilaterali fra Italia ed Egitto: gli investimenti italiani sono passati da 4,6 a 11,4 miliardi di dollari, registrati a metà 2015. Molte sono le società italiane (fra cui Edison, Pirelli, Albini Italia, Genertel, Enel, Tecnimont, per citarne solo alcune) ad aver collezionato pieno successo in Egitto. L'Italia, d'altra parte, è il primo partner estero dell'Egitto, a livello europeo, ed è il terzo a livello mondiale, dopo Stati Uniti e Cina. In conclusione, desidero partecipare l'entusiasmo del governo egiziano, sia nel favorire una sempre più stretta cooperazione bilaterale con l'Italia, in campo politico ed economico, sia nei confronti dell'espansione dei nostri accordi di partnership, che sono costruiti e poggiano su un reciproco intendimento.
Grazie molte per l'attenzione".

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