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RESPONSABILITÀ SANITARIA - Starbene, "La cartella clinica del parto è incompleta. Ne risponde l'ospedale?".

«Al momento del parto, mio figlio ha subito dei danni. Abbiamo fatto causa all’ospedale per ottenere il risarcimento, scoprendo che la cartella clinica non era stata correttamente compilata. È una prova della responsabilità della struttura?»

(in Starbene, n° 31 del 25.07.2016, Sportello dei diritti del paziente

«Sì: la compilazione della cartella clinica è un obbligo dell’ospedale e, se la sua stesura non è corretta, la struttura sanitaria ne risponde», risponde Salvatore Frattallone, Avvocato del Foro di Padova. «La responsabilità per i danni riportati da tuo figlio può comunque ricadere sia sul medico che lo ha fatto nascere, sia sull’ospedale.

Il ginecologo non risponde di alcuna colpa solo se, rispettando linee guida e protocolli, ha inquadrato correttamente le tua situazione clinica e quella del neonato e ha agito con tempestività. La cartella clinica è però fondamentale per ricostruire i fatti ed è il primo documento da acquisire quando si ha il sospetto che qualcosa sia andato storto. Se emergono vuoti temporali, ne risponde l’ospedale. Non solo: se la cartella risulta compilata in modo irregolare, l’A.s.l. non ha modo di discolparsi perché non può fornire la “prova liberatoria” che dimostra che è stato fatto tutto il possibile per salvaguardare la salute di tuo figlio. In questo caso, puoi chiedere il risarcimento dei danni sia al medico che ti ha fatto partorire, sia all’ospedale». 

 

 

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