Resp. sanitaria

RESPONSABILITÀ SANITARIA - Starbene, "E' lecita la maternità surrogata?".

Starbene n° 01 del 26.12.2016 - Articolo dell'Avv. Salvatore Frattallone LL.M.

Non riesco ad avere figli. Nei social ci sono molte donne che offrono l’utero in affitto, ma io e mio marito pensiamo di andare all'estero e poi registrare il figlio come nostro. È lecito?

>>> La maternità surrogata è vietata in Italia . In Russia, Ucraina, Gran Bretagna, Grecia, California e India è invece consentita per legge.

(da StarBene, n° 1 del 26.12.2016, rubrica: Sportello dei diritti del paziente, pag. 14)

«No, è reato perché la legge n° 40/2004 punisce chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la surrogazione di maternità», risponde Salvatore Frattallone, Avvocato del Foro di Padova.

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RESPONSABILITÀ SANITARIA - Starbene, "Sono rimasto vittima di un caso di cybercrime: posso pagare il riscatto per riavere i miei dati sanitari, criptati da un virus?".

StarBene n° 52 del 19.12.2016 - Articolo dell'Avv. Salvatore Frattallone LL.M.

Aprendo un'e-mail che sembrava provenire da un amico ho danneggiato degli importanti dati sanitari memorizzati nel pc. Ora mi è arrivata una richiesta di riscatto per riavere i dati criptati dal virus. Posso pagare o commetto un reato?

(da StarBene n° 52 del 19.12.2016, rubrica 'Sportello dei diritti del paziente', pag. 12)

«In caso di 'cybercrime' non c'è alcun divieto di pagare il riscatto, perché sei stato il bersaglio dell'attivazione di un virus telematico che ha criptato i dati presenti nella memoria del tuo pc: il sistema informatico è stato infettato e poi sei stato vittima di una condotta estorsiva», risponde Salvatore Frattallone, Avvocato del Foro di Padova. «Questo ricatto, però, non pregiudica la tua vita o la tua incolumità quale persona fisica, ma un tuo bene: i tuoi dati sanitari.

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RESPONSABILITÀ SANITARIA - ObiettivoSalute, "La religione entra in corsia".

la religione entra in corsia

Durante un ricovero mi hanno chiesto notizie sulla mia  religione. Che cosa hanno a che fare queste informazioni con la mia salute? 

(da ObiettivoSalutetv.it, rubrica: L'Avvocato risponde, ed. del 02.12.2016) 

Risponde l’Avvocato Salvatore Frattallone del Foro di Padova e con Studio a Roma e Modena (frattallone.it)

La struttura sanitaria è autorizzata dalla legge alla raccolta informazioni personali sul tuo credo religioso solo su tua richiesta e solo in due ipotesi, mentre non può farlo in modo sistematico e preventivo. Per sapere quali prestazioni mediche erogarti, in linea con le tue convinzioni religiose, devi prima ricevere – salvi i casi d’urgenza – una informativa, con cui ti spiegano le conseguenze che derivano dal tuo eventuale rifiuto a fornire i dati personali obbligatori e le informazioni facoltative.

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RESPONSABILITÀ SANITARIA - Starbene, "Il mio datore di lavoro può accedere ai miei dati sanitari?".

StarBene n° 50 del 05.12.2016 - Articolo dell'Avv. Salvatore Frattallone LL.M.

Il mio datore di lavoro mi ha lasciato intendere di sapere che sono gravemente malata, ma io non lo avevo detto a nessuno, lo sanno solo i medici che mi hanno in cura. Ha titolo per accedere ai miei dati sanitari?

(da StarBene n° 50 del 05.12.2016, rubrica: Sportello dei diritti del paziente, pag. 14)

Il tuo datore non ha titolo per accedere al tuo dossier sanitario telematico e, se lo ha fatto, ha commesso un reato perché il Garante della privacy ha vietato a soggetti non autorizzati di conoscere i tuoi dati, che sono sensibili: puoi denunciarlo e chiedergli i danni≫, risponde Salvatore Frattallone, Avvocato del Foro di Padova. ≪Il portale web Progetto Tessera Sanitaria è protetto e, per motivi di cura, possono accedervi solo il tuo medico di base, medici ospedalieri, farmacisti e infermieri.

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RESPONSABILITÀ SANITARIA - Starbene, "Mia sorella è morta per un’infezione ospedaliera: posso fare causa all’ospedale o denunciare qualcuno?'.

StarBene n° 49 del 28.11.2016 - Articolo dell'Avv. Salvatore Frattallone LL.M.

Mia sorella è morta in ospedale per un’infezione contratta dopo un’operazione al cuore. Pare che nel reparto di terapia intensiva dove era ricoverata ci sia stata un’infezione che aveva già contagiato un’altra paziente. Posso fare causa all’ospedale o denunciare qualcuno?

>>> Il 25% delle infezioni ospedaliere si verifica nelle unità di terapia intensiva, dove il rischio per i pazienti è 10 volte maggiore rispetto ai reparti di medicina generale.

(da StarBene n° 49 del 28.11.2016, rubrica: Sportello dei diritti del paziente, pag. 13)

≪Sì, puoi sporgere denuncia per omicidio colposo nei confronti di ignoti o promuovere una causa civile verso la struttura sanitaria≫, spiega Salvatore Frattallone, Avvocato del Foro di Padova. ≪Spetta a chi dirige l’ospedale e al medico responsabile del reparto di terapia intensiva

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