Si è tenuto a Milano il 28 marzo 2017, presso la Compagnia delle Opere - CdO International, il Seminario di Studio dedicato ad approfondimenti sulla materia dei beni duali. Le imprese che importano e, soprattutto, esportano, si trovano a dover fare i conti con il Nuovo Codice Doganale entrato in vigore lo scorso maggio 2016 e con il rischio di commettere il delitto di riciclaggio nelle operazioni commerciali  transfrontaliere, non soltanto nel caso operazione c.d. diretta, ma anche in quello in cui produca merci destinate ad essere esportate da altra persona (in ipotesi di merci sottoposte a sorveglianza doganale o di gestione di dati relativi a tali merci), in una sorta di partecipazione 'indiretta' della supply chain.  L'Operatore Economico Autorizzato (c.d. AEO), in forza delle nuove regole dell'Unione e nazionali, diventa perciò un soggetto che consente alle Dogane di ritenere 'affidabile' la sua azienda e quindi, siccome legittimata ad operare in regime di 'semplificazione doganale' (mediante analisi dei processi, previsione di procedure atte a prevenire i rischi, attuazione di verifiche sui programmi di conformità interna, etc.) e controlli ex post, nell'ambito di un'ampia disclosure con l'agenza delle dogane e dei monopoli e il MISE, che rilascia le Autorizzazioni ove necessarie), di non patire inutili blocchi delle merci in dogana, o perniciosi sequestri, procedimenti amministrativi, civili e penali e persino l'inclusione nelle decine di blacklist con cui le autorità controllano, in Italia e all'estero, la sicurezza delle esportazioni, delle operazioni di ingresso, di transito, d'intermediazione, di riesportazione, anche infracomunitarie. 

Addirittura, tra le novità del nuovo regolamento europeo, c'è il fatto che vengono  introdotte limitazioni per l'assistenza tecnica e la formazione nell'esportazione, ma anche le nuove tecnologie e il software come materie assoggettate alla stringente normativa Dual Use.

Tra l'altro, la c.d. ultaterritorialità del controllo federale americano pone in serio rischio il libero commercio di merci e servizi, laddove le imprese italiane dimostrino di fare business con eccessiva leggerezza, cioè non tenendo nel debito conto l'importanza di rispettare anche la normativa USA.

A questo scopo il Politecnico di Torino è abilitato ad effettuare verifiche e controlli preventivi, nell'interesse delle aziende esportatrici. Ogni azienda, pertanto, deve conoscere bene tutte le restrizioni al commercio con l'estero ed affidarsi a consulenti qualificati.

Per questo motivo all'evento hanno relazionato anche il Direttore di EIFEC, Charles Giacoma, e la Prof. Cristina Pessina, che è Officier dell'European Institute for Export Compliance di Bruxelles, ambedue eccellenze professionali con cui  lo Studio Frattallone & Partners (specializzato con 110 e lode in 'International Business Law' all'Università degli Studi La Sapienza di Roma ed esperto di Export Controls) ha il privilegio di operare in partnership. La legalità e la sicurezza nel commercio estero. Prima di tutto. 
(in calce, la galleria fotografica del'evento)