PENALE - TV7 Speciale sera con Voi: 18.02.2020, 'Cyberbullismo'.
Questo il video della trasmissione andata in onda su TV7 Triveneta il 18 febbraio 2020, con l'Avvocato Salvatore Frattallone, Chairman di "View net Legal - The hi-touch lawyers network". La puntata di "TV7 con Voi", condotta in studio da Elena Cognito, è visibile cliccando sull'immagine o su questo link.
Il Cyberbullismo - di cui il penalista patavino è esperto e l'Officer distrettuale nel Distretto Lions 108 TA3 - costituisce nient'altro che un diabolico fenomeno di bullismo virtuale, compiuto mediante la rete telematica e/o i social network: tale violenza, poi, si traduce in cruda realtà di sopraffazione, di ricatto e di molestia e diffamazione, che non ammette la cancellazione di ciò che viene inoltrato on-line sul web, si tratti di foto, post o filmati. Il proliferare delle interconnessioni telematiche ha incentivato l'uso disinvolto della rete, specialmente da parte dei giovani e giovanissimi. Ecco perché è un fenomeno nient'affatto virtuale, che ha effetti spesso devastanti.
Come in una piscina si può nuotare e danzare nell'acqua, si può affogare in qualche decimetro d'acqua: bisogna saper nuotare e sapersela cavare.
Bisogna dunque comprendere le insidie del mondo telematico, imparare ad aver consapevolezza dei comportamenti più rischiosi, avvalersi dei contenuti e delle potenzialità che la tecnologia ci mette a disposizione.
Oggi, in particolare, periodo in cui la realtà drammatica dettata da inettese emergenze sanitarie di portata globale, diventa un imperativo categorico sapere come muoversi in questa nuova dimensione dell'esistenza umana. Così come ci si sta imponendo d'incontra le persone mantenendo una distanza adeguata, di seguire lezioni da remoto, via f.a.d. (formazione a distanza), di rinunciare a ritrovarsi in gruppo godendoci con altri arte, cultura, tempo libero o amicizie, diventa imprescindibile riflettere su cosa sia davvero essenziale: divertirsi pensando che i fatti negativi riguardino solo gli altri oppure iniziare a prendere coscienza che i comportamenti scellerati possono riguardare i nostri figli, i nostri amici, i nostri cari?
Non si può accettare che le persone più vulnerabili (i piccoli, in particolare) vengano sopraffatti.
Va conservata lucidità e vanno evitati contegni eccessivamente disinvolti in rete.
Insomma, non si può seriamente affermare che vi sia più violenza rispetto al passato, ma soltanto che l’uso degli smartphone e dei tablet sempre connessi hanno determinato, quale effetto non voluto, l'amplificazione degli episodi vessatori, con cui taluno è stato preso di mira da qualche altro, assai perfido e codardo.
Sta a noi rifiutare queste forme di moderno teppismo, che di virtuale hanno solo l'atto del caricare sulle piattaforme social contenuti odiosi e l’espandersi incessante dei comportamenti prevaricatori od offensivi. Chi assiste a episodi malvagi, che non condivide contenuti sciagurati, chi cioè intuisce l'illiceità di certi comportamenti ha l'obbligo morale di prenderne le distanze, di parlarne con un adulto di riferimento (che può essere un genitore, un parente, un fratello o sorella maggiore, un insegnante con cui il ragazzo o la ragazza hanno un buon rapporto, etc.), venendo rassicurato sul fatto che sarà tutelato l'anonimato della comunicazione. Ma nella convinzione che, grazie, a questo intervento, si possa velocemente porre fine a situazioni che, altrimenti, rischiano di degenerare e causare danni irreversibili alle vittime. Bisogna saper dire no al cyberbullismo.
Non possiamo proprio accettare che vengano definiti, questi atti persecutori, 'delle semplici ragazzate', oppure 'dei banali scherzi': assumiamoci la responsabilità verso chi è più indifeso, aiutandolo.
(Qui sopra, nella foto, l'Avv. Salvatore Frattallone, cassazionista).
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