Sono prossima al parto e vorrei sapere se l’ostetrica è responsabile, alla pari del ginecologo, di un'eventuale sofferenza fetale, e come ne risponde.
(da StarBene n° 14 del 21.03.2017, rubrica: Sportello dei diritti del paziente, pag. 10)
«L’ostetrica deve richiedere l'intervento del medico ogni qualvolta emergono fattori di rischio per la madre, ma anche se ci sono sospetti di sofferenza fetale, compresi quelli evidenziati dal monitoraggio cardiotocografico, che durante il travaglio tiene d'occhio il battito del cuore del piccolo e le contrazioni uterine», risponde Salvatore Frattallone LL.M., Avvocato del Foro di Padova. «Infatti,
Lire la suite
Imprimer
E-mail
Come cambia la sanità ai tempi di Facebook
Condividere su social network episodi di malasanità (veri o anche solo vissuti come tali) potrebbe essere un reato. Con l’aiuto di esperti legali vi spieghiamo come evitare l’accusa di diffamazione
(da lastampa.it, di Fabio Di Todaro, sezione: Tecnologia, ed. del 17.03.2017)
La segnalazione di quella che si ritiene essere una errata gestione di un caso clinico viaggia sempre più spesso sui social network: con Facebook a farla da padrone. Sono però in pochi i pazienti, o i loro parenti, a sapere che un simile atteggiamento rischia di configurare un reato. La probabilità risulta tanto più alta quanto più si ricorre a scatti fotografici e video. Questi, una volta immessi nella rete, possono risultare l’elemento in grado di determinare una violazione dei dati personali. Attenzione va posta pure ai criteri di visibilità di un post sulla propria bacheca, tenendo a mente che la portata di un’informazione veicolata attraverso un social network è più ampia di quella garantita da una lettera pubblicata su un quotidiano.
L’INSIDIA SI CHIAMA DIFFAMAZIONE
A fare chiarezza sul tema sono gli avvocati del pool «View net Legal». Il loro giudizio, in merito all’opportunità di segnalare disservizi ospedalieri in rete, è abbastanza chiaro:
Lire la suite
Imprimer
E-mail