La mia dentista lascia sempre che della rimozione del tartaro e dello sbiancamento se ne occupi l’assistente alla poltrona, che è anche molto brava. Ma può farlo?
Risponde l’Avv. Salvatore Frattallone del Foro di Padova e con Studio anche a Roma e a Modena (www.frattallone.it)
«No, se l’assistente alla poltrona dell’odontoiatra esegue l’attività di ablazione del tartaro, la lucidatura delle arcate dentarie, l’ispezione del cavo orale o rileva direttamente le impronte dentarie del paziente, si rende responsabile del delitto di esercizio abusivo della professione», risponde l’Avvocato Salvatore Frattallone, del Foro di Padova. «Soltanto un medico odontoiatra può compiere queste attività o, quanto alle prime due, può farlo un igienista dentale,
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Togliendo il gesso alla mia bambina di 8 anni, che si era fratturata una gamba, un infermiere le ha provocato una ferita che ha lasciato una brutta cicatrice. Posso denunciarlo per chiedergli i danni o devo fare causa all'ospedale?
(da StarBene, rubrica: Sportello dei diritti del paziente, n° 46 del 07.11.2016, pag. 14)
«Hai la facoltà di agire in sede civile oppure di sporgere querela in sede penale. Se decidi di promuovere il giudizio civile devi rivolgerti a un legale e citare la struttura sanitaria, mentre se sporgi querela contro l'infermiere puoi farlo anche da sola, in quanto genitore che esercita la potestà sulla figlia minore», risponde Salvatore Frattallone, Avvocato del Foro di Padova. «L'ospedale risponde in forza del contratto "di spedalità",
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Per riacquistare il visus all'occhio destro mi sono sottoposta a un trapianto di cornea, ma ho contratto un'infezione che pare derivi dall'organo del donatore. Ho perso la vista dell'occhio e ho un'invalidità permanente del 30%: a chi posso chiedere i danni?
>>> Il personale sanitario e amministrativo impegnato nelle attività di prelievo e di trapianto deve garantire l'anonimato del donatore e del ricevente.
(da StarBene, n° 45 del 31.10.2016, Sportello dei diritti del paziente, pag. 13)
«Puoi agire civilmente citando in giudizio il medico che ti ha operato, la banca delle cornee e anche il centro trapianti», risponde Salvatore Frattallone, Avvocato del Foro di Padova. «Se non è stato effettuato il dovuto controllo ‘a monte’, il centro trapianti dove sei stata operata è il primo a rispondere della tua infezione, perché
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Gentile Avvocato, sono stata ricoverata per un certo periodo in un reparto di ortopedia del policlinico universitario. Essendo una fumatrice esco in giardino per qualche sigaretta ma sono stata ripresa e mi è stato detto che esiste un divieto generalizzato che comprende anche le parti esterne degli ospedali. Ma è vero?
(da ObiettivoSaluteTv.it, Pubblica Sanità, L'Avvocato Risponde, 20.10.2016)
Risponde l’Avvocato Salvatore Frattallone, del Foro di Padova, Roma (www.frattallone.it)
«Non completamente: le sigarette sono diventate off-limits se ti trovi a fumare in una delle ‘pertinenze esterne’ dei presidi ospedalieri pediatrici o dei singoli reparti pediatrici, ginecologici, di ostetricia e neonatologia, come pure nelle relative aree all’aperto delle strutture universitarie ospedaliere e degli IRCCS (gli ‘Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, molti dei quali sono privati.
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